Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 TIM ha lanciato una nuova, imponente campagna pubblicitaria.

Prima al cinema, poi a cascata in tv, sul web e sui media cartacei (stampa, affissioni), l’azienda leader della telefonia in Italia ha diffuso uno spot, dal claim “E’ bello avere tutto”

 

Se il protagonista è Just Some Motion, il ballerino tedesco che in rete è già una star, co-protagonista è senza dubbio … la gente!

Già, nel video della TIM tutti, ma proprio tutti, ballano sulle note di “All Night”, mentre passano in rassegna, come una sorta di moderna tag cloud in movimento, i servizi che offre l’operatore.

Fisso, mobile, fibra, musica, cinema, calcio e altro ancora vengono menzionati in uno spot dalla vocazione ‘corporate’, che ha l’indubbio pregio di dire tanto, ma senza risultare elencativo o tedioso.

Il merito è di un linguaggio di comunicazione fresco, ritmato, di una soundtrack che piace ai più, di una sequenza di immagini che sprigiona sensazioni positive, inducendo all’empatia anche il più distaccato degli spettatori (o quasi!).

Da una scena all’altra, il video strizza l’occhio a diverse categorie umane, in un travolgente “inno alla gioia” collettivo.

 

La marca si riposiziona?

L’impressione che ne ho tratto è di un’evoluzione del posizionamento strategico della TIM che, a fronte di un’erosione della propria quota di mercato, decide di scommettere su un target più giovane di quello al quale tradizionalmente si è rivolta in passato.

L’obiettivo non dichiarato è attrarre (o riportare all’ovile) un pubblico che, in prima istanza, assegnerebbe la preferenza a brand percepiti più “young”, quali Wind-3.

E se il primo spot lanciato, di 60 secondi, ha forse la pretesa di mettere tanta (troppa?) carne al fuoco, concedendo allo spettatore più emozioni che informazioni o vere e proprie call to action , toccherà agli step successivi di questa campagna, in circolazione da metà gennaio, focalizzarsi sulle offerte commerciali dell’azienda.

Il format sarà, coerentemente, quello del primo spot, ma di durata più breve, e sarei pronto ad azzardare la previsione che l’operazione-simpatia messa in campo da TIM darà buoni frutti.

La chiarezza espositiva, la trasversalità del linguaggio, la popolarità stessa di cui gode in questo preciso momento storico il ballo presso le fasce più disparate della popolazione, mi induce a ritenere questa campagna un esempio di advertising efficace, mirato, ponderato.

E magari, con un’offerta di servizio contenutisticamente ricca qual è quella messa in campo da TIM, più di un cliente potrebbe decidere che valga la pena spendere qualcosina in più rispetto alle proposte dei player competitor.

Insomma, non la solita sfida al ribasso dei prezzi, ma una consapevole proposta di value for money.

Vodafone, Wind, Tre … siete avvisate!